Parco Naturale Alta Valle Antrona
22 – 23 giugno 2019
Biodiversità e cambiamenti climatici sulle Alpi
L’alto Piemonte è un territorio straordinario ricco di biodiversità e di endemismi di flora e fauna, ma anche di storia e di tradizioni ancora vive, presenti e significative nella vita delle comunità locali. In questi decenni le Alpi sono interessate, proprio perché portatrici della “terza dimensione” (la verticalità), da intensi e repentini cambiamenti climatici che influiscono sul patrimonio di biodiversità. I parchi naturali, per propria funzione istituzionale, promuovono la ricerca scientifica per gestire i cambiamenti a tutela dalla Natura.
Sabato 22 giugno
Interventi
Inizio ore 09:30 - Saluti delle autorità
Ore 10:00 – Claudio Smiraglia
Professore di Geografia Fisica e Geomorfologia
Università degli Studi di Milano - Dipartimento di Scienze della Terra
Alpi e ghiacciai: cambiamenti climatici ed evoluzione della geodiversità
I ghiacciai delle Alpi, come quelli di tutte le altre catene montuose, si stanno modificando rapidamente riducendo superficie e spessore in relazione ai cambiamenti climatici in atto, di cui stanno diventando il simbolo più rappresentativo. I ghiacciai italiani, ad esempio, hanno perso il 40% della loro superficie dagli anni settanta del secolo scorso e hanno visto estinguersi centinaia di piccoli apparati (nei gruppi dell'Andolla e del Monte Leone la riduzione areale ha superato il 50%). Le più recenti ricerche, realizzate su vasta scala sia con misure dirette sui ghiacciai sia con telerilevamento, indicano che questo fenomeno negli ultimi decenni sta accelerando e sta avendo impatti significativi sulle risorse idriche e paesaggistiche. Effetti importanti si hanno anche su biodiversità e geodiversità, di cui vengono modificati profondamente distribuzione altimetrica ed areale, nonchè sulle modalità di frequentazione di un ambiente che diventa sempre più fragile.
10:30 – Giuseppe Bogliani
Professore di Zoologia
Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente – Università di Pavia
I segni e gli effetti del cambiamento climatico sulla fauna alpina
Le ricerche scientifiche svolte negli scorsi anni hanno fornito prove inequivocabili dell’accelerazione dei processi legati al riscaldamento globale sulla fauna alpina. Fenomeni che erano avvenuti a più riprese nel corso della storia climatica e biologica di queste montagne si manifestano oggi in tempi così brevi, mai sperimentati prima dagli organismi sottoposti a queste pressioni, da impedire spesso i processi di progressivo adattamento. Volendo analizzare più in dettaglio i fenomeni che si stanno verificando, si possono riconoscere gli effetti di: reazione all’aumento di calore; la necessità di “inseguire” l’habitat, o di salire (scappare) in alto. Ma si stanno verificando anche processi più complessi, soprattutto nelle interazioni fra prede e predatori. Cosa ancora può succedere?
11:00 – Ramona Viterbi
Biologa presso Ente Parco Nazionale Gran Paradiso
Il monitoraggio degli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità animale in ambiente alpino
I gradienti altitudinali sono laboratori naturali per lo studio della diversità delle specie e le aree montane. Gli ecosistemi montani sono stati identificati come particolarmente a rischio dai cambiamenti previsti e possono essere utilizzati come “sentinelle” dei cambiamenti. Per questo motivo nel 2006, il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha iniziato un progetto di monitoraggio a lungo termine della biodiversità animale che prevede un biennio di campionamento e 4 anni di pausa. Il progetto è stato quindi esteso spazialmente e attualmente, 6 parchi italiani (24 transetti altitudinali, 132 stazioni di campionamento, 500-2700 m a.s.l.), situati nella regione alpina e che coprono la sua natura variabilità, condividono lo stesso protocollo. Questo lavoro rappresenta uno strumento importante per stimare il valore attuale di conservazione e ottenere una base di riferimento rispetto alla quale misurare i cambiamenti futuri, migliorando la comprensione dei processi dell'ecosistema.
11:45 - Andrea Battisti
Naturalista – Aree Protette dell’Ossola
La rara farfalla dei ghiacci “Erebia christi” e la ricchezza di lepidotteri delle Aree Protette dell’Ossola, un “Hot-Spot” di diversità in tutta Europa
Le Aree Protette dell’Ossola ospitano complessivamente oltre un centinaio di specie di lepidotteri diurni, di cui moltissime specie esclusive delle Alpi. Questa ricchezza specifica è resa possibile grazie alla diversità e integrità degli ambienti naturali di alta quota, ambienti in cui l’uomo è ancora ospite e non protagonista, ambienti grazie ai quali vivono qui alcune specie molto rare e protette a livello Europeo, tra cui la conosciutissima farfalla dei ghiacci “Erebia christi”, una specie unica al mondo circoscritta alle vallate rocciose dell’alto Ossola.
12:15 – Radames Bionda
Tecnico faunistico delle Aree Protette dell’Ossola
Monitoraggio dei galliformi alpini nelle Aree protette dell’Ossola
Il monitoraggio a lungo termine delle popolazioni è lo strumento che ci consente di osservare come queste variano nel tempo, e ciò avviene in funzione di come varia l’ambiente in cui vivono. Grazie all’elevato grado di specializzazione all’ambiente alpino, le specie di galliformi presenti nei nostri parchi rappresentano un gruppo ideale da studiare a questo scopo, ed il monitoraggio delle popolazioni condotto nelle Aree protette dell’Ossola ci permette di cogliere alcuni interessanti aspetti dei mutamenti che stanno caratterizzando le nostre alpi in questi ultimi anni.
12.45 Roberto DellaVedova
Membro della Società di Scienze Naturali del VCO
La flora in valle Antrona
La Flora del Parco naturale Alta valle Antrona, allo stato attuale delle conoscenze, è rappresentata da 852 taxa: 811 specie e 41 sottospecie, corrispondenti all’incirca al 40% della Flora della provincia del VCO e circa al 24% della Flora del Piemonte.
13:15 – Domande e discussione
13:30 – Degustazione di prodotti locali dei Parchi Naturali dell’Alto Piemonte
Domenica 23 giugno
Ore 09:30 Antronapiana
Tema: progetti Interreg – Mineralp e parco transfrontaliero
11:30 – giro del lago di Antrona
12:30 – pranzo presso Albergo Lago Pineta
Menù 20 euro comprende: risotto ai funghi, spezzatino di capretto con patate al forno o polenta, acqua, vino e caffè.
Per partecipare al pranzo prenotarsi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure chiamare il numero 0324-72572 entro giovedì 20 giugno
Ultimo aggiornamento: 17/06/2019 ore 13:28:54