La ZSC e ZPS IT1140016 “Alpi Veglia e Devero – Monte Giove” presenta una superficie di 15.119 ha. che comprendono interamente il Parco Veglia Devero, includendo anche territori dei comuni di Premia e Formazza: aree alpine di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico, storico e culturale che costituiscono la naturale prosecuzione - e il naturale ampliamento - dei valori tutelati dall'area del Veglia Devero.

Al suo interno ricadono le seguenti aree soggette a particolare tutela ambientale: 
a) Parco Naturale regionale dell’Alpe Veglia e dell’Alpe Devero; 
b) Area Contigua dell’Alpe Devero; 

La ZSC/ZPS IT1140016 è gestita dall’Ente di gestione delle are protette dell’Ossola, avente sede a Varzo (VB) che ha avviato nel 2008 l’ampio progetto “Veglia Devero e Formazza: pianificazione gestionale, riqualificazione e divulgazione ambientale nelle ZPS dell’alta Val d’Ossola”; si tratta di una serie di interventi che si spingono oltre il confine amministrativo dell’area parco. Il  progetto ha consentito, grazie al contributo di Fondazione CARIPLO e Regione Piemonte, la predisposizione del Piano di gestione dell’area del Monte Giove e l’avvio di numerose attività di conservazione, divulgazione, recupero ambientale e studio, all'interno delle aree di interesse.

Nel 2018 con la misura PSR 7, operazione 7.1.2, l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Ossola ha redatto il Piano di gestione che raccoglie le pianificazioni parziali sino ad ora attuate (Piano di gestione del SIC/ZPS area del Monte Giove, Piani di gestione di habitat prioritari Torbiere, Praterie montane da sfalcio e Nardeti etc.) avente valenza di Piano naturalistico.

La versione finale del Piano, adottata con delibera di consiglio n.39 del 29/09/2019 , è liberamente consultabile a questo indirizzo: https://drive.google.com/open?id=1cQ9aXc4bzDur3RAcCh_GZZx_xI1WCFmr 

 

 

E’ questa la filosofia e la ragione costitutiva della Rete Natura 2000: un sistema europeo di aree tutelate (i Siti di Interesse Comunitario-SIC e le Zone di Protezione Speciale-ZPS) che superano i confini regionali e nazionali, regolate da due direttive europee (la Direttiva Habitat e la Direttiva Uccelli) ed in cui l’attività antropica assume un ruolo determinante nella conservazione degli habitat stessi, poiché sovente si tratta di habitat e ambiti seminaturali, ovvero esistenti grazie alla azione dell’uomo e alla sua cura per il territorio, soprattutto durante i tempi passati. La scelta di non limitare il progetto al solo ambito del Parco intende rispondere alle esigenze di tutela avanzate da Rete Natura, in cui la conservazione della biodiversità è tutelata a livello di network su scala europea.

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Ultimo aggiornamento: 22/01/2018 ore 15:53:13

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