pernice bianca

La popolazione nidificante di Pernice bianca all’interno del SIC è oggetto di censimenti regolari da parte dell’ente parco a partire dal 1996.
Tali studi hanno permesso di riscontrare una tendenza alla stabilità di tale popolazione.
La specie è legata all’habitat Lande alpine e come tale oggetto di disturbo antropico, soprattutto nella fase della riproduzione.
Popolazione stimata di 200 – 400 coppie all’interno del SIC, significativa a livello di arco alpino, pari al 4% della popolazione italiana ed allo 0,06% della popolazione comunitaria.


Biologia ed ecologia della specie
La Pernice bianca è tra i galliformi alpini la specie che vive alle quote più alte. Maschi e femmine possono pesare fino a circa 500 g; i maschi sono leggermente più grandi delle femmine. Questa specie appartiene alla famiglia dei Tetraonidi, insieme al Fagiano di monte, e possiede pertanto molti adattamenti anatomici e fisiologici all’ambiente alto-alpino dove trascorre la vita: doppio vessillo, tarsi, dita e narici piumati, rivestimento corneo delle dita con grande superficie di contatto, a formare vere e proprie racchette da neve, lunghissimi intestini ciechi, dove viene digerita la cellulosa, che consentono alla pernice bianca di nutrirsi di vegetali ricchissimi di fibre. La Pernice bianca presenta un’ulteriore caratteristica non comune agli altri tetraonidi alpini, che ritroviamo in alcuni mammiferi che vivono stabilmente oltre il limite della vegetazione forestale, cioè il possesso di una livrea invernale bianca e di una livrea estiva grigio-bruna, che favoriscono il mimetismo tra i colori dominanti degli ambienti frequentati. Nel corso della primavera-estate si possono distinguere due fasi della livrea: un abito riproduttivo ed uno post-riproduttivo.
La livrea invernale è interamente bianca, fatta eccezione per le timoniere, penne della coda, di colore nero. L’unica differenza tra i due sessi è nelle redini, una coppia di sottili strisce nere che partono dalla base del becco e attraversano gli occhi nei maschi. A partire dalla fine di aprile inizia la muta primaverile, parziale, che conduce all’abito riproduttivo. Nei maschi capo, collo, petto e dorso si tingono di nero, marrone scuro e grigio ardesia, con molte penne residue bianche. La gola e le parti inferiori del corpo e della coda, unitamente ai tarsi e alle ali, rimangono bianchi. La coda è nera e le caruncole sono di un rosso brillante. Le femmine hanno invece una colorazione molto più uniforme e mimetica su tutto il corpo, di colore bruno più o meno chiaro, fittamente barrato e screziato di nero; le ali sono bianche, così come la parte inferiore di corpo e coda, e le caruncole sono poco accennate, di colore arancione. Al termine della stagione riproduttiva la livrea di maschi e femmine assume una colorazione più uniforme. Infine, a partire dalla fine di settembre comincia la muta autunnale che conduce all’abito invernale bianco.
Le pernici bianche vivono stabilmente al di sopra della vegetazione ad alto fusto. In estate prediligono i versanti freschi, di esposizione settentrionale, e le vallette nivali; in inverno si portano sui versanti esposti a sud, sulle creste ventose e sui versanti più ripidi dove la neve scivola via rapidamente. Studi recenti condotti con l’ausilio di tecniche di telemetria hanno messo in evidenza che compiono anche grandi spostamenti invernali.
La dieta è quasi esclusivamente vegetariana negli adulti e si basa, in funzione della stagione, su parti verdi, apici, gemme, rametti e cortecce di ericacee, salici e graminacee, unitamente a licheni. Come tutti i galliformi, i pulcini nelle prime tre settimane di vita si nutrono quasi esclusivamente di insetti, fonte di proteine indispensabili per favorire il rapido accrescimento.
La stagione riproduttiva è nelle Alpi tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Le pernici bianche sono monogame e territoriali: già a partire dalla fine di aprile i maschi difendono un territorio tramite il canto territoriale e i caratteristici voli nuziali, a campana. Le femmine nidificano a terra, spesso in una leggera depressione del terreno. Ogni femmina depone 5-8 uova, uno ogni 24-36 ore. La cova dura 22-23 giorni e i pulcini schiudono nella prima decade di luglio. I piccoli sono da subito in grado di seguire la madre nei suoi spostamenti. Essi dipendono completamente dal suo riparo nei primi giorni di vita, quando sono incapaci di mantenere autonomamente la temperatura corporea. La loro alimentazione comincia ad arricchirsi di parti verdi a partire dalla terza settimana di età. Dopo la schiusa il maschio si unisce solitamente a femmina e piccoli a formare il gruppo familiare. Verso la fine di settembre, al sopraggiungere delle prime nevicate, più gruppi familiari si aggregano nei gruppi invernali. È in questo periodo che la muta autunnale, già cominciata, si completa per dare alle pernici la livrea bianca che le renderà perfettamente mimetiche e adatte ad affrontare un nuovo inverno.

Pernice bianca (R. Bionda)

Ultimo aggiornamento: 18/04/2018 ore 16:18:07

© 2017 Ente di Gestione Aree Protette dell’Ossola | Privacy | Cookies  | Accessibilità | Credits

Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione ed il funzionamento del sito stesso.Per saperne di più: privacy policy.

  Io accetto i cookie di questo sito
EU Cookie Directive plugin by www.channeldigital.co.uk