Scuola Media di Preglia di Crevoladossola, Classi 3^ A, 3^ B
COLONI E SIGNORI
I SIGNORI FEUDALI DEL VALLESE
I signori vallesani favorirono l’insediamento dei loro contadini nelle zone più impervie dei loro feudi al di là delle Alpi perché lo stanziamento in quelle terre, generalmente frequentate solo nella bella stagione dagli alpigiani locali, permetteva loro di sfruttare intensivamente quei possedimenti e di riscuotere altri tributi rafforzando così anche il loro potere politico.
Ma chi erano i signori feudali proprietari di terre nel Vallese e nelle valli alpine?
Erano i Castello, gli Ornavasso, i Rodis discesi da un antico ceppo dei conti di Castello proprietari di molte signorie tra il Lago Maggiore e la Val d’Ossola. Si tratta di una piccola nobiltà locale che, già durante il regno longobardo e poi franco svolgeva un’importante funzione di controllo delle strade e dei valichi alpini.
Molte famiglie della nobiltà lombarda e piemontese, alleatesi a Barbarossa nella battaglia di Legnano, in seguito alla sconfitta subita dall’imperatore nel 1176, dovettero rifugiarsi nelle loro piccole signorie di montagna, lasciando le loro proprietà in pianura al controllo dei Comuni.
Arroccati nei loro possedimenti disposti lungo il confine con lo stato vallesano, i nobili cercarono nuove terre ed offrirono il loro sostegno militare al vescovo-conte di Sion in guerra contro i Savoia ed ottennero in cambio investiture feudali e nuovi possedimenti terrieri.
Ebbe così inizio nel XIII secolo un dominio di signori feudali italiani nell’Alto Vallese che incrementò lo sfruttamento dei valichi e i commerci transalpini, fondò ospizi e, soprattutto diede impulso alla fondazione di insediamenti colonici ad alta quota su entrambi i versanti della catena alpina.
I SIGNORI FEUDALI E IL CONTRATTO CON I COLONI WALSER
I coloni godevano di un particolare stato giuridico, generalmente migliore di quello che a loro era riservato nel Vallese; il loro diritto è molto simile a quello che caratterizza i contratti feudali stipulati tra i signori e i contadini all’epoca delle colonizzazioni europee del XIII secolo.
Il primo importante diritto walser è quello della libertà personale: il colono infatti non ha vincoli che lo leghino a una terra, non è soggetto a lavori straordinari per il signore ed è libero di contrarre matrimonio.
La terra su cui si stanziano è ricevuta in libero affitto ereditario con la possibilità di vendere e ipotecare il diritto d’uso e di andarsene liberamente. Per questo affitto il signore feudale riceve un canone annuo fisso, immutabile nel tempo.
I Walser godono anche del diritto di autonomia amministrativa e di bassa giurisdizione nel territorio delle loro colonie.
I coloni erano obbligati a prestare soccorso militare ai signori con modalità diverse a seconda delle colonie; negli insediamenti di Val Formazza, l’aiuto militare era obbligatorio solo in caso di aggressione e se era stato concordato tra i vari membri della famiglia di feudatari.
Il signore in cambio offriva protezione dei pascoli, delle colture e degli allevamenti nonché una scorta durante i viaggi commerciali.
I DE RODIS E LE TERRE DI FORMAZZA
Nelle colonie di Formazza i signori feudali che stipularono il contratto d’affitto ereditario con i coloni walser furono i De Rodis che ottennero nel 1210 in feudo dall’imperatore Ottone IV di Germania i territori che la famiglia possedeva in Ossola e in Formazza, col titolo di valvassori imperiali.
I De Rodis formarono la loro base economica lavorando inizialmente per conto del vescovo-conte di Novara, come funzionari addetti alla riscossione delle tasse nelle terre ossolane. Alcuni di loro mantennero il prenome De Rodis, altri assunsero il nome del luogo in cui abitavano, come i Da Baceno, i Pontemaglio…si divisero in vari rami e si imparentarono con i Castello che godevano di numerosi diritti signorili nel Vallese.
Divenuti importanti protagonisti di una politica di controllo dei valichi e dei commerci alpini, i De Rodis favorirono la colonizzazione delle alte vallate alpine concedendo in affitto ereditario ai coloni vallesani il territorio di Formazza; essi si riservarono però alcuni alpeggi, ai piedi dei valichi, come sosta per le carovane di passaggio e come pascolo degli animali da soma utilizzati per i traffici commerciali alpini.
Il canone annuo concordato con i Walser era di 100 lire imperiali da pagare alla festa di San Martino, l’11 novembre.
Nel corso dei secoli i rapporti dei coloni con la famiglia De Rodis si deteriorarono e in più occasioni essi mostrarono insofferenza nei confronti di una politica vessatoria che li spinse più volte a rivendicare una maggiore autonomia.
La proprietà feudale si era nel frattempo così frammentata che gli stessi formazzini non sapevano a chi obbedire perché la sovranità sulle terre da loro abitate era esercitata ormai da numerose famiglie, imparentate ma spesso in contrasto tra loro.
Nel 1417, quando l’Ossola era dominata dalla Lega Svizzera, un delegato formazzino comunicò alla dieta dei Confederati di Lucerna la volontà dei coloni di costituirsi come un Comune alle dipendenze dell’Impero e di svincolarsi dai De Rodis.
Nel 1418 l’imperatore d’Asburgo affidò l’Ossola e la Formazza alla protezione dei Confederati, in seguito però l’Ossola tornò sotto il dominio milanese mentre Formazza continuò a gravitare nell’orbita svizzera e divenne, per concessione dell’imperatore Federico III nel 1467, feudo del cittadino lucernese Hans Fankhuser.
Il Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza riteneva Formazza una terra strategicamente molto importante per il suo Ducato e volle avviare delle trattative per ottenere col denaro il feudo di Formazza dagli Svizzeri.
Egli versò ad Hans Frankhuser 300 ducati d’oro ma bisognava ottenere dai valligiani un giuramento di fedeltà. Poiché essi erano alquanto renitenti, anche a causa del forte legame che li univa al mondo svizzero, qualche anno più tardi Ludovico Il Moro pensò di sfruttare il vecchio contrasto tra i Walser e i De Rodis. Egli soppresse infatti i diritti feudali dei De Rodis concedendo loro un’immunità pecuniaria per le terre perdute e concesse una serie di privilegi e autonomie alla comunità di Formazza.
Verso la fine del secolo, in occasione dell’invasione vallesana dell’Ossola, conclusasi con la battaglia al ponte di Crevola (1487), il Duca di Milano volle definire la situazione giuridica della Formazza.
Nel 1485 il conte Gian Giacomo Trivulzio, capitano al servizio del Duca di Milano, sciolse i formazzini dagli obblighi feudali verso i De Rodis.
I coloni walser, grazie alla particolare posizione geografica delle loro terre, ottennero una serie di privilegi ed autonomie che furono codificati negli Statuti del 1487.
Ultimo aggiornamento: 01/07/2018 ore 13:36:33