In questo tratto di Alpi Lepontine tra Italia e Svizzera, una vera peculiarità naturalistica è la presenza diffusa di ambienti umidi: rive dei torrenti, ruscelli, laghetti di quota, paludi e torbiere contribuiscono in modo decisivo ad una grande ricchezza biologica. 

TORBIERE

Le torbiere rappresentano ecosistemi molto complessi, oggetto di studio e di significativi interventi di osservazione. Il Parco Veglia Devero, nell'ambito di un progetto di tutela europeo ha redatto uno studio e un piano di gestione per le torbiere più significative. Al confine con il parco, all'interno della Riserva del Binntal, il Consiglio di Stato del Canton Vallese ha deliberato dal 1999 la protezione e la conservazione integrale di un'ampia area sottostante alla Bocchetta d'Arbola, chiamata "Area umida di particolare importanza, Arbrun". Questa comprende le torbiere di importanza regionale vallesana "Blatt" e di importanza nazionale "Oxefeld". Le torbiere sono generalmente antichi bacini lacustri soggetti ad un progressivo interrimento per accumulo di materiale vegetale, processo che nelle estreme condizioni climatiche alpine può essere anche molto lento.

Normalmente le torbiere si formano nelle regioni fredde e umide: in Italia questi ambienti sono particolarmente rari e si trovano soprattutto nelle valli alpine chiuse, un contesto che rispecchia la realtà del Parco Naturale dell'Alpe Veglia e Devero. 

LAGHETTI ALPINI

Grazie alla dolce morfologia, numerose conche lasciate dagli antichi ghiacciai sono colmate dalle acque correnti o di falda formando una miriade di piccoli laghi distribuiti tra pascoli, lande o pietraie. Sono ecosistemi di grande ricchezza che ospitano, che ospitano piccole creature microscopiche. Sulla superficie delle loro acque libere ritroveremo facilmente il Coltellaccio natante (Sparganium angustifolium) specie rara, radicata al fondo ma le cui foglie galleggiano sull'acqua. Nonostante sia diffuso per lo più in isolate stazioni delle Alpi Cozie, delle Orobie, Tridentine e Aurine, risulta qui abbondante in numerose stazioni. 

Questi specchi d'acqua dolce d'alta montagna sono oggi molto studiati e monitorati dal punto di vista sia biologico che chimico-fisico. Si tratta di ambienti vulnerabili, che da anni subiscono l'impatto dell'inquinamento, attraverso il fenomeno delle piogge acide. Nell'area compresa tra Valle Ossola e Canton Ticino alcuni laghi alpini sono risultati sensibili all'acidificazione. Per buona parte dei laghetti presenti tra Alpe Veglia, Alpe Devero e Binntal, il problema ha raggiunto gravi conseguenze a breve distanza: alcuni laghi della Val Maggia sono acidificati al punto che le loro acque sono divenute oggi addirittura inospitali per i pesci. 

Ultimo aggiornamento: 22/07/2018 ore 15:50:53

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