Il lupo (Canis lupus) è un canide di grandi dimensioni. Vive generalmente all’interno di un branco organizzato in una struttura gerarchica: l'unione di più individui permette al lupo di predare con maggior successo prede di notevoli dimensioni. Tende a favorire le zone montane intatte, densamente forestate, lontane dall'interferenza umana.

All'interno del branco si stabilisce una rigida gerarchia tra individui dominanti e individui sottomessi che determina l'ordine con il quale gli individui possono accostarsi al cibo: i lupi sottomessi non possono sfamarsi fino a quando i compagni dominanti non si sono saziati. Questa gerarchia, al quale solo ai cuccioli è permesso sfuggire, è mantenuta attraverso una serie di comportamenti costituiti da atteggiamenti di minaccia e di remissione che, normalmente, limitano le aggressioni vere e proprie volte a cambiare l'ordine sociale. Coda tra le gambe, orecchie tirate indietro, capo chino, sono i segnali di sottomissione che il lupo manifesta in presenza dei compagni dominanti in particolare quando viene minacciato da questi. La tipica espressione con il naso arricciato per mettere bene in vista i canini, rappresenta la minaccia che il lupo dominante mette in atto nei confronti dei sottomessi. Leccarsi sul muso, al contrario, è la maniera con la quale vengono rinsaldati i rapporti di amicizia.

All'interno del branco vi è solo una coppia che si riproduce ed è formata dal maschio e dalla femmina alfa. La gerarchia, oltre ad eleggere la coppia riproduttiva, determina con quale ordine gli individui possono accostarsi al cibo. Le dure condizioni di vita non permettono al lupo di allevare con successo un gran numero di cuccioli. Ogni altro tentativo di riproduzione da parte degli individui subordinati del branco è duramente represso dal maschio e dalla femmina alfa.
Tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera incomincia il periodo riproduttivo del lupo. In Italia gli accoppiamenti avvengono a Febbraio-Marzo. La gestazione si compie in circa 60 giorni e tra aprile e maggio nascono circa 4-6 cuccioli. La coppia alfa rimane insieme per tutta la vita e all’accudimento dei piccoli partecipa tutto il branco.

La civiltà industriale nel corso dell'ultimo secolo ha provocato la scomparsa degli habitat e delle prede naturali del lupo che si è trovato sempre più a contatto con le attività agro-pastorali dell'uomo. Fu così che negli animali domestici il lupo trovò una nuova e facile fonte di cibo e lo scontro con l'uomo fu inevitabile. Tra bocconi avvelenati, tagliole e fucili nel 1970 la popolazione del lupo in Italia era sull' orlo dell'estinzione.
Nel 1976 in Italia il lupo divenne una specie protetta. Il divieto di caccia, l'abbandono della campagna e delle attività silvo-pastorali con conseguente ritorno dei boschi, le operazioni di reintroduzione di ungulati e la costituzione di aree protette, crearono le condizioni adatte per il ritorno del lupo sull'arco appenninico e da qui anche sull’arco alpino.

Il lupo è una specie particolarmente adattabile, e ciò è anche legato al carattere opportunistico della sua dieta: questo carnivoro, infatti, oltre a predare mammiferi selvatici e domestici di dimensioni molto variabili, si ciba di carcasse, rifiuti e limitate quantità di frutta. Inoltre, una volta raggiunta la maturità sessuale, i giovani tendono a entrare in una fase di dispersione: è questo un elemento chiave dell’ecologia del lupo, perché i notevolissimi spostamenti che questi individui possono compiere permettono alla specie di ricolonizzare aree anche molto distanti dall’areale di presenza stabile.

Ultimo aggiornamento: 14/02/2018 ore 16:58:55

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